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Catalogo della mostra. Canino 3-11 Dicembre 2016. "Una storia sull'evoluzione del modo di vedere un territorio abitandolo. Fin dall'inizio l'attenzione si è concentrata sui Monti di Canino facendoli divenire un punto di riferimento rispetto ai miei frequenti spostamenti nel Viterbese. I monti di Canino... si vedono da decine di chilometri di distanza ed essendo tre alte colline allineate cambiano sempre forma rispetto al punto d'osservazione. Ma non sono mai entrate nella memoria collettiva semplicemente perché non appartengono alla collettività. L'impossibilità di percorrerli e dalla sommità memorizzare i panorami ha creato una distanza tra questa emergenza geografica ed il territorio circostante. Il lavoro si è via via concentrato sul rapporto tra profilo, luce e colore, elementi che caratterizzano i tre monti più del valore volumetrico in sé. Questa mostra si chiama 'Trascrizioni. Dai monti di Canino' perché utilizza la tecnica dell'addensazione e diluizione di colore per interpretare dei brani musicali, dal momento che la trascrizione è l'adattamento di una composizione musicale ad un mezzo diverso da quello per il quale era stata originariamente creata." (G. De Boni)